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per garantire la qualità della relazione, e quindi ridurre i costi,
in caso di conflitto in ambito familiare, aziendale e nei patti successori

Il compito dello psicologo nella gestione della separazione e della costruzione di una buona relazione genitoriale, dopo il fallimento della relazione matrimoniale, consiste nel riportare la disputa sul piano affettivo cioè sul piano della qualità della relazione. È necessario garantire il diritto del minore a non vivere nella conflittualità, che rappresenta un grave rischio per lo sviluppo di quella qualità dello stare con se stessi che i giovani apprendono, appunto, dal rapporto con gli adulti ai quali sono affidati.

I genitori devono essere aiutati a trovare il modo per fare meno fatica nella gestione delle relazioni e quindi per ridurre il dispendio emotivo. Occorre uscire dalla logica della discordia e trovare le risorse interne per creare una alternativa alla conflittualità, che non può essere il metodo per affrontare divergenze e diversità di vedute.

La responsabilità nella scelta di un percorso di intelligenza affettiva riduce la necessità di dover ricorrere al giudice e a tutto un sistema che spesso esalta la conflittualità, innanzitutto perché prolunga il tempo del disaccordo e della lotta per ottenere ragione. Entrambi i genitori devono imparare a non farsi scudo della legge per risolvere problemi che invece riguardano le loro competenze affettive.